zucchero
[zùc-che-ro]
ant. o dial. zuccaro
s.m.
1 CHIM Nome generico di composti organici costituiti da carbonio, idrogeno e ossigeno, solubili nell'acqua, appartenenti alla classe dei carboidrati o glucidi
‖ Zuccheri composti, polisaccaridi
‖ Zuccheri semplici, monosaccaridi
‖ Zucchero di frutta, fruttosio
‖ Zucchero di latte, lattosio
‖ Zucchero di malto, maltosio
‖ Zucchero d'uva, glucosio
2 ass. Composto organico, carboidrato disaccaride denominato saccarosio, formato dall'unione di una molecola di glucosio e una molecola di fruttosio, sostanza cristallina, di sapore dolce, solubile in acqua, ricavata industrialmente da barbabietola e canna da zucchero: raffinare lo z.; z. in zollette; z. semolato
‖ Zucchero caramellato, bruciato, caramello
‖ Zucchero filato, reso pastoso e filamentoso per mezzo di opportuna manipolazione a caldo
‖ Zucchero vanigliato, profumato alla vaniglia
‖ Zucchero a velo, molto fine, usato per cospargere torte e pasticcini
‖ Carta da zucchero, carta di colore azzurro cupo che veniva usata per generi alimentari; estens. di colore azzurro cupo: una maglia carta da z.
3 fig. Cibo o bevanda molto dolce: quest'uva è uno z.
‖ Ciò che è amabilissimo, dolcissimo: le sue parole eran z. e mèle Pulci
4 fig. Persona molto amabile: quella ragazza è uno z.
| antifr. Persona falsamente dolce, ipocrita, melliflua: pur di ottenere ciò che vuole è diventato uno z.
5 fig. Noia o fastidio minore di ciò che avrebbe potuto essere o accadere: le critiche finora ricevute sono uno z. rispetto a quelle che vi aspettano