offendere
[of-fèn-de-re]
(offèndo, -di, offèndono; offési, offendésti, offése, offésero; offendènte; offéso, ant. offènso)
A
v. tr.
1 Arrecare a qualcuno un danno materiale o morale, con atti o con parole: o. qualcuno nell'orgoglio, nell'onore, nella persona; ha offeso la sua reputazione; questo sospetto mi offende; lo ha offeso con un'ingiuria atroce
‖ Offendere Dio, bestemmiare o peccare
‖ SIN. colpire, oltraggiare
2 Ferire la sensibilità o la dignità di una persona, procurarle dispiacere: volevo prestargli qualche soldo, ma temevo di offenderlo; un complimento non offende mai nessuno
3 Violare, trasgredire: o. la legge, la libertà, la giustizia; cose che offendono il buon gusto; discorsi che offendono la logica, la verità, il senso comune
4 Danneggiare, nuocere: il caldo eccessivo offende le piante più delicate
‖ Ferire, ledere: la pallottola non ha offeso nessun organo vitale
5 fig. Infastidire, riuscire molesto: questa luce troppo viva offende gli occhi; odore che offende l'olfatto
‖ Urtare il senso estetico o critico: una musica che offende l'orecchio; quella nuova costruzione offende la vista; un accostamento di colore che offende gli occhi
6 ant. Affliggere, addolorare: Enea ... quantunque offeso / da tante morti il cor funesto avesse Caro
B
v. rifl. recipr. offèndersi
Scambiarsi offese, danneggiarsi, ingiuriarsi:
prima si offendono, poi vanno a pranzo insieme;
smettetela di offendervi con simili insulti
C
v. intr. pronom. offèndersi
Sentirsi offeso:
ti sei offeso?;
se non si offende, le vorrei dare un consiglio
‖ SIN.
impermalirsi
D
v. intr. (aus. avere)
ant. Arrecare offesa, danno:
voi a voi medesimi avete offeso Boccaccio